Una passeggiata in città sulle orme del poeta
Dire Giacomo Leopardi significa pensare a Recanati - oggi una cittadina marchigiana di 22.000 abitanti - un borgo di dimensioni un po' più contenute ai tempi del poeta.
A Recanati, Giacomo Leopardi è nato e ha trascorso gran parte della sua vita. Il Palazzo in cui è nato e in cui si è formato, insieme ai suoi amatissimi fratelli, si trova proprio ad un'estremità del centro storico della città, così com'era proprio ai tempi del poeta. Infatti, affacciandosi dalle finestre della Biblioteca e dagli appartamenti soprastanti poteva notare ogni giorno bambini che attraversavano la piazza rincorrendosi o artigiani occupati nel loro lavoro quotidiano, contadini che rientravano dalla campagna all'interno del borgo al termine della loro giornata, o ancora galline e uccelli che riprendono a uscire e a cantare una volta terminato il temporale. Tutti questi personaggi richiamano alla mente di adulti e bambini gli anni spensierati e talvolta felici del periodo scolastico.
Ciò che il poeta vedeva affacciandosi sulla celebre Piazzola del Sabato del Villaggio erano azioni quotidiane di personaggi estremamente semplici e spesso ignari di cosa ci fosse al di là dei loro confini quotidiani.
Attraversando la Piazzola del Sabato del Villaggio ci si accorge che essa è dominata da Palazzo Leopardi, dalla Chiesa di Santa Maria di Montemorello e dalle altre proprietà della famiglia Leopardi: le antiche scuderie, oggi trasformate in bookshop e biglietteria e le abitazioni di alcune famiglie che popolavano il quartiere, tra cui quella di Teresa Fattorini, che il poeta ricorda nel canto "A Silvia".
Celebre è infatti l'abitazione della ragazza che Giacomo Leopardi ci descrive come una tessitrice, impegnata a lavorare per una famiglia nobile, qual era quella del poeta, che però muore piuttosto giovane a causa di una malattia.
Quello che accomuna tutti questi personaggi o soggetti, che incrociano casualmente la vita del poeta, è il fatto di essere inconsapevolmente alla ricerca della felicità che può essere fatta di cose anche molto semplici, ma che nella maggior parte dei casi risiede nelle speranze e nelle illusioni future.
Quando Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 1798, la città era attraversata dalle novità, amministrative e politiche, giunte in Italia con le truppe napoleoniche. I suoi genitori erano il Conte Monaldo Leopardi e la Marchesa Adelaide Antici, membri di due importanti famiglie nobili locali e Giacomo è il primogenito di numerosi figli nati dal loro matrimonio. Dopo di lui nascono Carlo e Paolina Leopardi, che saranno prima compagni di studi, inseparabili compagni di gioco e successivamente confidenti del poeta.
Fin da bambino Giacomo Leopardi amava raccontare storie e giocare con i suoi fratelli, e insieme a loro affrontava le prove di studio a fine anno alla presenza di altri nobili recanatesi invitati a Palazzo dal Conte Monaldo. Leggendo oggi le materie d'esame ci si trova davanti a tre ragazzi - Giacomo, Carlo e Paolina - veramente istruiti nonostante la loro giovane età. Tutto ciò è stato possibile anche alla ricca biblioteca ospitata all'interno di Palazzo Leopardi: una serie di ben 20.000 volumi raccolti dal Conte Monaldo Leopardi e già aperta al pubblico nel 1812.
La biblioteca diventa ben presto il luogo preferito di Giacomo, il luogo in cui poter soddisfare la sua inesauribile curiosità e fin da adolescente inizia a studiare da solo imparando le principali lingue europee e l’ebraico, oltre al greco e al latino che già conosceva. Per il poeta, frequentare la biblioteca significava combattere la noia a cui era destinato in una città periferica dello Stato Pontificio, come era appunto Recanati all'epoca. Città dalla quale peraltro tenterà di scappare nel 1819.
A pochi passi da Palazzo Leopardi, non si può fare a meno di fare una passeggiata in uno dei luoghi più famosi d'Italia: il Colle dell'Infinito.
Oggi il colle è un parco letterario, il luogo frequentato da Giacomo, uscendo dal giardino del suo Palazzo: un posto che rappresenta l'orizzonte spazio-temporale del poeta. Giacomo Leopardi compone l'Infinito, la sua poesia più celebre, all'età di 21 anni probabilmente poco dopo aver messo in atto un tentativo di fuga verso Milano, poi sventato dal Conte Monaldo Leopardi.
A pochi passi ci si imbatte in Palazzo Antici, la residenza della mamma di Giacomo Leopardi, anch'essa appartenente ad una nobile famiglia locale.
Percorrendo via Roma si arriva al Convento di Sant'Agostino in cui occorre entrare nel chiostro per ammirare la torre del Passero Solitario ovvero la torre campanaria, resa celebre dal poeta nel componimento "Il passero solitario". Nella poesia, Giacomo si immedesima nell'uccello che vola per il cielo allegro, ma in solitudine. Tutto intorno a lui è gioia, si respira un'atmosfera di festa, mentre al poeta resta nel cuore l'amarezza di non aver goduto pienamente della sua giovinezza.
Altro luogo significativo in questo tour sulle orme del poeta è Piazza Leopardi, che si trova nel cuore della città.
Accanto al Palazzo Comunale, ricco di memorie leopardiane e non solo, svetta l'imponente Torre del Borgo, ricordata da Giacomo Leopardi per il suono delle campane nella poesia "Le Ricordanze" composta dal poeta nel 1829 dopo un breve e infelice soggiorno a Recanati.
La Piazza che sembra enorme per una piccola città come Recanati, originariamente era chiamata Piazza Grande, nonostante fosse meno ampia di quella attuale. Essa viene dedicata al poeta proprio quando i cittadini recanatesi decidono di celebrare il poeta a 100 anni dalla sua nascita, nel 1898.
In quell'occasione, la statua di Giacomo Leopardi è stata posizionata al centro della Piazza ed è stato inaugurato l'ottocentesco Palazzo Comunale. La cerimonia è avvenuta alla presenza di Giosuè Carducci, il poeta che sarà posto a capo di una commissione ministeriale e che farà "approdare" i manoscritti leopardiani alla Biblioteca Nazionale di Napoli dopo lunghe controversie giudiziarie.
Molti luoghi recanatesi sono stati resi famosi proprio dalle poesie di Leopardi e passeggiando per quello che è stato da lui definito il “borgo selvaggio”, si incontrano il Colle dell’Infinito, la casa di Silvia, e la torre del borgo. E facendo due passi in questi luoghi si possono immaginare i “fanciulli che giocano su la piazzola in frotta”, la “donzelletta che vien dalla campagna” e “il legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s'affretta, e s'adopra, di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba”.
Spesso, a Recanati le poesie decorano anche le strade della città e sicuramente riaffioreranno alla memoria lontani ricordi scolastici. La città che Giacomo Leopardi ha contribuito a rendere famoso ha origini ben più antiche e nasconde altre innumerevoli storie e curiosità.
Sei curioso di scoprirle? Contattaci per una visita guidata, saremo felici di fartele conoscere!
Scrivi commento